Spazio

Mercato spaziale

Mercato spaziale

I militari furono i primi ad aprire la via al mercato spaziale, come luogo di transito dei missili che trasportavano testate distruttive. Inizialmente cariche di esplosivi convenzionali, poi atomici. Proprio la scienza atomica spinse ad intensificare gli interessi verso lo spazio.

La realizzazione di un ordigno nucleare e lo sfruttamento del nucleare civile divennero strategici. Ogni studio connesso al nucleare otteneva l’interesse dei governanti con relativi finanziamenti. Lo spazio è un luogo permeato da radiazioni, che possono essere studiate solo lì. Ecco quindi la necessità d’inviare qualcuno o qualcosa a studiarlo. Ma per farlo occorrevano missili capaci di portare in orbita veicoli.

Militari nello spazio

I pochi missili civili non avevano speranze, ma i potenti missili militari si. Una regola del mondo militare è che le posizioni sopraelevate sono sempre le migliori. Più in alto dello spazio non si può andare, quindi controllando lo spazio si controlla il mondo. Ovviamente non si sapeva molto dello spazio ed i militari erano interessati ad esplorarlo tanto quanto i civili. Sin da subito la collaborazione in campo spaziale fra civili e militari fu molto stretta e spesso inscindibile. Dopo i primi missili e satelliti sperimentali la realizzazione dei veicoli venne assegnata alle aziende private aeronautiche.

Bomba nucleare

Ai primordi dell’esplorazione spaziale le spese erano totalmente a carico degli stati. Nell’URSS lo furono sino al suo crollo all’inizio degli anni ’90. Nacquero le prime società di telecomunicazioni via satellite. In breve si creò un mercato delle telecomunicazioni satellitari che è andato espandendosi a ritmi esponenziali. Diverse sono le società che operano adesso nelle telecomunicazioni e che investono capitali nello sviluppo di satelliti sempre più prestanti. Nonostante le varie crisi economiche il mercato spaziale non ha mai conosciuto flessioni. Questo ha creato un vero mercato autoalimentato che ora può fare a meno dei contributi statali.

Simile storia è accaduta per i satelliti da osservazione come quelli geodetici o meteorologici. Questi osservano la Terra in continuazione fornendo dati preziosi alla navigazione, pubblica e privata, ma anche alla conoscenza ed allo sfruttamento del territorio da parte delle compagnie minerarie. Ovviamente i dati sono forniti a pagamento ed anche qui il ritorno economico è notevole, anche se non è paragonabile a quello delle telecomunicazioni, che domina la scena spaziale insieme agli usi militari dello spazio.

Finanziamento pubblico allo spazio

Il mercato spaziale oggi vuole che i missili siano gestiti da compagne private, indipendentemente che debbano lanciare veicoli militari, pubblici o privati. I governi mettono a disposizione l’apparato scientifico universitario. Le aziende collaborano per migliorare i loro prodotti ed offrire al mercato ed ai governi veicoli sempre più prestanti e potenti. In altri casi i governi sotto forma di agenzie spaziali, detengono delle quote di maggioranza di società che gestiscono missili, così da poter guidare le strategie d’impiego ed ottenerne anche un ritorno economico. Ciò ha permesso di alleggerire i bilanci degli enti spaziali in modo che possano dirottare le loro risorse verso quelli che sono i loro scopi, ovvero l’incremento della conoscenza scientifica e l’ottenimento di maggiori conoscenze in termini di tecnologia.

Space Shuttle

Forse l’esempio meno noto ma più eclatante è quello del programma Apollo, dai più considerato uno spreco di denaro pubblico che non ha avuto ritorni ma che le casse degli USA lo considerano un investimento perché, da un calcolo fatto, risulta che per ogni dollaro investito, il solo prelievo fiscale dalla compravendita di tecnologie derivate da tale programma abbia fruttato tre dollari, pertanto lo spreco di denaro pubblico è tutto da dimostrare e il vantaggio sarebbe stato palese se nel mentre del programma gli stessi USA non fossero stati impegnati nella nota Guerra del Vietnam che assorbiva più del 40% del PIL, una voragine al cui confronto gli investimenti ed i ricavi del Programma Apollo erano poca cosa.

Dagli anni ’80, il budget per lo spazio militare ha superato quello della NASA, tanto che oggi ha un livello più che doppio. Da qui si può avere un’idea di quanto costa il mastodontico apparato militare USA e degli investimenti fatti per lo spazio civile.

Turismo e mercato spaziale

Globalmente il numero di persone coinvolte nel campo spaziale è in aumento. Sorgono società private con lo scopo di aprire lo spazio anche al turismo, rendendo disponibile voli suborbitali. Il turismo spaziale è diventato realtà quando alcuni magnati della finanza hanno pagato profumatamente l’agenzia spaziale russa e sono riusciti a volare nello spazio, dopo essersi sottoposti a dure prove fisiche per testare la loro idoneità al volo spaziale. Molti s’accontenterebbero di un volo suborbitale, un semplice mordi e fuggi. Al momento però non ci sono veicoli idonei, ma è solo questione di tempo.

Lo spazio è diventato un settore dell’industria e del commercio con un peso discreto. Sono molte le persone che rendono possibile questa affascinante campo scientificamente. Un mondo che va ben aldilà dell’immagine popolare fantascientifica.

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