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Ponte di Tacoma

Ponte di Tacoma

Il disastro del ponte di Tacoma fece cambiare totalmente il modo di progettare i ponti sospesi. L’incidente introdusse moltissime novità nell’ingegneria strutturale. Ma cosa successe precisamente?

Il ponte collegava la penisola di Kitsap alla citta di Tacoma, nello stato di Washington, e venne inaugurato il 1 luglio del 1940. Come è noto la struttura iniziò ad oscillare poco dopo la costruzione. Finì per collassare il 7 novembre dello stesso anno alle 11:00 di mattina. Perse la vita a causa del crollo solo un povero cagnolino abbandonato dal padrone nell’auto rimasta in panne sul ponte.

Risonanza meccanica del ponte di Tacoma

Ma perchè la struttura si comportò in questo modo? La risposta è veramente banale e ogni studente di ingegneria si trova ad affrontare problemi di questo tipo già al primo anno di studi. Si tratta di un fenomeno simile alla risonanza meccanica. Tale fenomeno fisico accade quando una struttura viene sollecitata da una forza esterna armonica. Se la frequenza di vibrazione è pari alla frequenza naturale della struttura si genera risonanza.

Nel caso in esame la forza che sollecitò il ponte di Tacoma fu l’azione costante dei venti. Questi provocarono un’autoeccitazione del sistema. Tale effetto è noto come fenomeno aerolastico di flutter, ossia quando una struttura viene “sventolata” dall’azione di un fluido.

Un altro esempio è il ponte di Volgograd in Russia. Gli ingegneri commisero il medesimo errore di progettazione.

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