Il rotismo epicicloidale viene tipicamente utilizzato nei riduttori di velocità. I rotismi vengono accoppiati al motore mediante un convertitore di coppia o un giunto oleodinamico, sono costituiti da tre complessi di ingranaggi, denominati treni ciclici o epicicli che, variamente collegati fra loro, forniscono diversi rapporti di trasmissione.
Un treno ciclico si compone di tre elementi:
- un pignone centrale;
- una corona con dentatura interna;
- un portatreno o portaperni sul quale sono montati folli due o più satelliti, con i denti sempre in presa sia con il pignone centrale sia con la corona.
Normalmente sono conduttori la corona o il pignone ed elemento condotto il portatreno, al quale viene trasmesso il movimento bloccando rispettivamente il pignone o la corona. Un treno ciclico permette di realizzare due rapporti di demoltiplicazione:
- pignone conduttore e corona bloccata;
- corona conduttrice e pignone bloccato.
Se i due elementi sono solidali, il rotismo epicicloidale si comporta come un pezzo unico perché fra le due ruote non avvengono movimenti relativi; in questo modo si realizza un rapporto 1:1. Se nessuno degli elementi è bloccato, anche quando il pignone o la corona sono conduttori, i satelliti ruotano attorno ai loro perni senza assumere moto di rivoluzione; il portatreno rimane immobile ed il moto si scarica rispettivamente sulla corona o sul pignone che girano in senso contrario con diversa velocità angolare. Quando sono conduttori la corona e il pignone, sul portatreno si raccoglie il movimento risultante della composizione dei moti degli elementi conduttori. Indicando con:
- la velocità angolare del pignone;
- la velocità angolare della corona;
- il rapporto di trasmissione tra pignone e satelliti;
- il rapporto di trasmissione tra corona e satelliti;
la velocità angolare del portatreno di un epiciclo si ricava applicando la formula dell’Ing. Marziani:
(1)
nella quale si dovrà prendere il segno positivo quando il pignone e la corona girano nello stesso senso e il segno negativo quando i due elementi suddetti hanno verso di rotazione contrario.
Esempio numerico di rotismo epicicloidale
Siano dati:
- giri del pignone rpm;
- giri della corona rpm;
- denti del pignone , della corona e dei satelliti .
Si vuole determinare la velocità di rotazione del portatreno in quattro casi diversi. In base al numero dei denti, i rapporti parziali di trasmissione risultano: fra pignone e satelliti , fra corona e satelliti .
Le velocità angolari del portatreno, corrispondenti alle condizioni di funzionamento richieste, si ricavano applicando la formula dell’Ingegner Marziani.
- Pignone conduttore e corona bloccata (): rpm. Si ottiene quindi una demoltiplicazione di circa 3.2.
- Corona conduttrice e pignone bloccato (): rpm. Si ottiene quindi una demoltiplicazione di circa 1.45.
- Pignone e corona entrambi conduttori e rotanti nello stesso senso: rpm. Il moto del portatreno rispetto a quello del pignone risulta demoltiplicato di circa 1.60. Il moto del portatreno rispetto a quello della corona risulta invece moltiplicato per 1.374.
- Pignone e corona entrambi conduttori e rotanti in senso contrario: rpm. Il moto del portatreno rispetto a quello del pignone risulta demoltiplicato di 1222. Il moto del portatreno rispetto a quello della corona risulta invece demoltiplicato di 555.
Rodolfo
4 anni agobuongiorno.Il moltiplicatore di giri epicicloidale in che cosa differisce rispetto ad altri ? Moltiplicando lo stesso n° di giri di altri ha forse una resa migliore nel trasferire potenza tra l’ingresso e l’uscita ? Perchè nei generatori eolici si usano questi ?
Grazie